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Emil Vodder, fisioterapista danese, ebbe una brillante intuizione studiando il sistema linfatico, da cui nacque il metodo che ne porta tutt’ora il suo nome.

Il suo metodo rivoluzionario, venne utilizzato nell’approccio fisioterapico di alcune patologie specifiche del sistema linfatico, ma venne apprezzato soprattutto in ambito estetico per il trattamento della pelle.

Cos’è il linfodrenaggio secondo il metodo Vodder?

Il LDM, si distingue nettamente dagli altri metodi per una manualità specifica che, se correttamente esercitata, ha il suo effetto a livello dei tessuti superficiali (cute e sottocute) e non sulla fascia muscolare. La tecnica manuale di Vodder ha come obiettivo la stimolazione dello scorrimento della linfa nella direzione del flusso dei vasi ematici allontanando i liquidi in eccesso. Per questo motivo le varie manipolazioni, esercitate sui diversi distretti ed eseguite a una o due mani, vengono eseguite con pressioni circolari e ovali con sequenza prossimo-distale e sempre in direzione delle stazioni linfonodali.

Un parametro importante che caratterizza questo metodo, è la pressione che viene esercitata e non deve mai superare i 30-40 mmHg, per cui i movimenti dovranno risultare delicati per non provocare danni ai capillari sanguinei e linfatici. La pressione va inoltre adeguata in base alla presenza di eventuale edema.

Il trattamento non deve provocare irritazione cutanea e arrossamenti e deve essere indolore. Il paziente deve provare la piacevole sensazione di leggerezza nel distretto trattato

Il linfodrenaggio manuale è utile per l’estetica?

Il LDM, attualmente, è usato soprattutto per combattere la cellulite e migliorare l’aspetto degli arti inferiori.

La prima conseguenza di un buon drenaggio linfatico è infatti la scomparsa del gonfiore, l’eliminazione dei liquidi in eccesso (fin da subito) e la diminuzione graduale della cellulite. Ecco perché è uno dei trattamenti più richiesti, specialmente dalle donne.

Nel trattamento di linfodrenaggio avviene il processo di accelerazione del flusso linfatico: aumenta la corrente linfatica che “porta via” dalla zona trattata le sostanze nocive e di scarto, favorendo l’arrivo di linfa fresca ricca di sostanze nutritive con azione plastica e ricostruttiva. L’effetto è un miglioramento della microcircolazione con la liberazione dei tessuti dai liquidi interstiziali in eccesso, una migliore ossigenazione cellulare e una accelerazione dei processi filtrazione-riassorbimento a livello capillare sanguigno.

Il buon nutrimento dei tessuti corporei permette il ricambio cellulare, il potenziamento delle risorse immunologiche ed il miglioramento della condizione estetica. Il linfodrenaggio favorisce tutte queste condizioni e si rivela utile, dunque, non solo nei casi di ritenzione idrica e cellulite, ma in tutti i casi di edema e ristagno ematico, conseguenti ad interventi chirurgici, e nelle patologie in cui è necessario potenziare il sistema immunitario.

Con la tecnica del Drenaggio Linfatico Manuale secondo Vodder, attraverso movimenti lenti e ritmici, si spinge la linfa nelle stazioni linfatiche evitando il ristagno di liquidi e di tossine nei tessuti. Questa tecnica, molto rilassante, ha un altro compito di estrema importanza, che riguarda il rinnovamento del liquido intercellulare o interstiziale. L’apporto continuo di linfa “fresca” è indispensabile affinché le cellule, meglio nutrite, possanorinnovarsi e vivere più a lungo. In questo modo si agevola la riparazione dei tessuti compromessi da ferite o processi irritativi e, di conseguenza, migliora anche l’aspetto estetico.

Il linfodrenaggio metodo Vodder è utile in fisioterapia?

Il Linfodrenaggio manuale secondo Vodder rappresenta la terapia migliore nell’approccio fisioterapico di Linfedemi primari e secondari. Inoltre ci sono notevoli indicazioni in cui il LDM può essere associato alla fisioterapia e/o alla terapia farmacologica al fine di favorire una più rapida risoluzione della patologia o ridurne i sintomi correlati. Sempre maggiori sono le richieste di utilizzo di questa tecnica in particolare in caso di:

  • Problematiche circolatorie: insufficienze venose (ulcere venose), vasculiti, claudicatio, flebostasi costituzionali, disturbi circolatori a carico del microcircolo, interventi di chirurgia vascolare (safenectomie, stripping)
  • Traumi articolari e muscolari: distorsioni, lesioni tendinee, legamentose, esiti di fratture, interventi di endoprotesi, sindrome algodistrofica di Sudek, colpi di frusta, artrosi, discopatie, lombosciatalgie, cervicalgie, sindrome da conflitto a carico dell’articolazione scapolo-omerale
  • Patologie reumatologiche: poliartriti, artrite reumatoide, morbo di Bechterew
  • Infiammazioni croniche delle vie respiratorie: sinusite, raffreddore cronico, bronchite cronica e asmatica, otite e tonsilliti ricorrenti (bambini “linfatici”)
  • Acufeni, Labirintiti, Sindrome di Menière
  • Patologie a carico del tessuto connettivo (sclerodermia, LES – lupus erythematosus) e del pannicolo adiposo (lipedemi, lipoedemi localizzati, edema ciclico idiopatico, PEFS, cellulite)
  • Patologie del SN centrale e periferico: commozione cerebrale, emicrania e cefalea, nevralgia del trigemino, paresi facciale, apoplessia, sclerosi multipla
  • Distonie neurovegetative (Stipsi, stress, sindrome premestruale)
  • In ambito dermatologico e di medicina estetica: esiti cicatriziali post interventi di chirurgia plastica o estetica (liposuzione, lifting, blefaroplastica, rinoplastica, cheloidi, innesti e trapianti di cute), dermatiti, eczemi, acne rosacea e vulgaris.

Quali sono le possibili controindicazioni?

Il metodo Vodder presenta diverse controindicazioni per la quale l’utilizzo della tecnica del LDM potrebbe peggiorare o complicare la patologia in atto.  Si distinguono in due gruppi, assolute o relative.

ASSOLUTE (il trattamento non deve essere eseguito)

  • tumori maligni non trattati
  • infiammazioni acute
  • infezioni generali o locali
  • manifestazioni allergiche
  • trombosi venosa profonda, tromboflebiti
  • edemi degli arti causata da insufficienza cardiaca

RELATIVE (la metodica può essere utilizzata seguendo delle precauzioni riguardanti la modalità di esecuzione, durata e frequenza del trattamento)

  • tumori maligni trattati
  • infiammazioni croniche
  • ipotensione
  • disturbi funzionali della ghiandola della tiroide (ipotiroidismo)
  • distonie neurovegetative
  • asma
  • precancerosi della pelle
  • gravidanza

In questi casi è comunque sempre bene farsi consigliare dal medico specialista.

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