La fisioterapia è la sola possibile alternativa alla protesi ma il percorso riabilitativo va iniziato subito.

Introduzione – La protesi all’anca e la riabilitazione: tornare in piedi è un gioco da ragazzi!

L’anca, detta anche articolazione coxofemorale è la più grande struttura ossea dello scheletro umano e ha la funzione di congiungere bacino e arti inferiori.

Proprio a causa della sua funzionalità è soggetta a continue sollecitazioni e, a lungo andare, può essere protagonista di un processo di usura (artrosi d’anca) più o meno grave che può essere valutato e diagnosticato (tramite un esame RX) in età spesso avanzata e che può causare la perdita della mobilità e dolore. Dolore che può presentarsi primariamente nella zona dell’inguine ma anche sulla coscia o addirittura al ginocchio.

È molto importante fare una corretta diagnosi di artrosi d’anca prima di affrontare qualsiasi tipo di percorso medico o riabilitativo. Quando però ci troviamo difronte ad un’artrosi d’anca con la cartilagine articolare molto compromessa e i dolori non si riescono a tenere a bada con fisioterapia, infiltrazioni articolari e farmaci, è il caso di valutare insieme all’ortopedico l’intervento.

In questi casi, la soluzione che più di altre garantisce nuovamente la funzionalità e la scomparsa del dolore è rappresentata dall’operazione della protesi all’anca.

Introduzione – Dolore al tallone

La fisioterapia è la sola possibile alternativa alla protesi ma il percorso riabilitativo va iniziato subito. L’artrosi d’anca è una patologia che interessa la cartilagine articolare, cioè quella che ricopre le due zone ossee che vengono a contatto all’interno dell’articolazione. La cartilagine che protegge l’osso e lo salvaguarda dall’usura, è un tessuto biologico che si nutre principalmente con il liquido che si trova all’interno dell’articolazione (liquido sinoviale).

Nel corpo umano tutti i tessuti che hanno per loro caratteristica una scarsa vascolarizzazione, hanno dei tempi di recupero più lunghi e quindi soffrono maggiormente in caso di patologie croniche. In particolare la cartilagine articolare è composta da cellule chiamati condrociti che permettono alla cartilagine di essere un tessuto con ottime caratteristiche elastiche, resistente alla pressione e alla trazione, ma purtroppo i condrociti hanno capacità di rigenerazione molto scarse.

Per questo dobbiamo mettere in atto tutte le azioni di prevenzione per difendere le nostre cartilagini. Gli integratori alimentari non hanno ad oggi evidenze tali da poter essere considerati una terapia per l’artrosi ne un attività di prevenzione efficace. Nei casi di artrosi d’anca più avanzati, prima di arrivare all’intervento si può provare con le infiltrazioni di acido jarulonico meglio e ecoguidate, ma l’apporto terapeutico più importante è dato da un percorso riabilitativo su misura.

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